Mafia

Trattativa Stato-Mafia, difesa generale Subranni: “Sentenza basata su illazioni”

Lo ha detto l'avvocato Cesare Placanica, difensore del generale Antonio Subranni, nel corso della lunga requisitoria

Pubblicato 3 anni fa

“La sentenza di primo grado e’ un bel libro, che si fa leggere, ma e’ basata solo su illazioni e su mistificazioni. Lo ha detto l’avvocato Cesare Placanica, difensore del generale Antonio Subranni, nel corso della lunga requisitoria al processo d’appello sulla cosiddetta trattativa tra Stato e mafia, in corso nell’aula bunker del carcere di Pagliarelli, a Palermo, dinanzi alla Corte d’assise d’appello presieduta da Angelo Pellino e da Vittoria Anania, giudice a Latere.

Placanica, che interviene dopo il collega Fabio Ferrara, ribadisce che se l’innesco della trattativa, che non c’e’ stata, e’ la richiesta di Calogero Mannino a Subranni, perche’ l’ex ministro temeva per la sua vita, “allora potrei anche smettere qui, visto che Mannino e’ stato assolto e questo assunto e’ stato smontato e la sentenza Mannino e’ definitiva”. Ma Placanica, rivolgendosi alla Corte di assise, e in particolare ai giudici popolari, afferma: “Non facciamo le anime belle. Se non saltiamo in aria a volte e’ perche’ ci sono i servizi segreti. Che esistono, come in tutti gli Stati. Mi dispiacciono quindi le ombre sul maresciallo Guazzelli e sul suo omicidio, inteso come avvertimento a Mannino. Come se non fosse provato che Guazzelli e’ cosi bravo che quando va in pensione se lo prendono i Servizi. Ma dobbiamo fare i moralisti e poi usufruiamo – ha proseguito Placanica – delle amoralita’, come la legislazione sui pentiti: tutte le vedove disperate sulla scarcerazione di Brusca”.

E qui il legale di Subranni ricbiama le polemiche sulla scarcerazione dell’ex boss e collaboratore Giovanni Brusca, scarcerato dopo avere scontato la pena:Ricordo la bellissima dichiarazione di Maria Falcone, da donna di Stato e degna del fratello: ‘Certo che dispiace, e’ una legge voluta da mio fratello che comporta questo” Placanica aggiunge: “comporta questo schifo”. E poi successivamente scagliandosi ancora contro il collaboratore: “Brusca passeggia libero per la promessa di impunita’ che permette ai pentiti di raccontare storie, che cambia versione quando capisce che potrebbe essere scoperto. E non c’e’ bisogno che vi ricordi quali atrocita’, al limite dell’umano, e’ stato capace di commettere quest’uomo, oltre alla strage di Capaci”. (AGI)

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