Vultur, processo d’Appello: acquisita trascrizione dell’intercettazione mancante
Battute finali del processo d’Appello scaturito dall’inchiesta antimafia “Vultur”, condotta dalla Squadra Mobile di Agrigento, che avrebbe fatto luce sulla famiglia mafiosa di Camastra e su un giro di estorsioni legate al settore delle onoranze funebri in paese. Questa mattina si è assistito ad un “cambio in corsa” alla guida della Corte con il neo […]
Battute finali del processo d’Appello scaturito dall’inchiesta antimafia “Vultur”, condotta dalla Squadra Mobile di Agrigento, che avrebbe fatto luce sulla famiglia mafiosa di Camastra e su un giro di estorsioni legate al settore delle onoranze funebri in paese. Questa mattina si è assistito ad un “cambio in corsa” alla guida della Corte con il neo presidente Vittorio Anania che ha preso il posto del giudice Giacomo Montalbano.
La Corte ha acquisito la trascrizione, effettuata dal perito Fontana, di un’intercettazione “mancante”. I giudici, il prossimo 2 luglio, dovranno invece sciogliere la riserva circa l’audizione (o meno) di alcuni testimoni chiamati a deporre dalla difesa di Rosario Meli. Poi, secondo calendario, si passerà alla requisitoria del procuratore generale.
In primo grado il collegio di giudici presieduto da Luisa Turco, oggi Gip presso il Tribunale di Agrigento, condannò alla pena di 17 anni e 6 mesi Rosario Meli, alias “U puparu”, considerato il capo della famiglia mafiosa di Camastra; 14 anni e 6 mesiper il figlio Vincenzo mentre 13 anni e 6 mesi sono stati inflitti al tabaccaio del paese Calogero Piomboritenuto il cassiere della famiglia mafiosa di Camastra. Condanna anche per Lillo Di Caro, esponente di rilievo della mafia di Canicattì, a cui sono stati inflitti 22 anni in continuazione e che assorbe dunque le condanne a 14 anni nel procedimento “Alta Mafia”.
Il collegio delle difese è composto dagli avvocati Angela Porcello, Santo Lucia, Raffaele Bonsignore, Giuseppe Barba, Antonino Reina e Calogero Fiorello.