Agrigento

Lampedusa, lettere piene di insulti e minacce per il sindaco Martello

“Criminale, socio della mafia, portali a casa tua, comunista di merda”. E’ solo una delle ultime lettere piene di insulti, e altre ancora con minacce, ricevute dal sindaco di Lampedusa Salvatore Martello. “Mi scrivono sia privatamente su messenger di Facebook oppure mi inviano delle lettere. Ne ricevo a decine”, confida Martello all’Adnkronos. L’ultima cartolina arriva […]

Pubblicato 5 anni fa

“Criminale, socio della mafia, portali a casa tua, comunista di merda”. E’ solo una delle ultime lettere piene di insulti, e altre ancora con minacce, ricevute dal sindaco di Lampedusa Salvatore Martello.

“Mi scrivono sia privatamente su messenger di Facebook oppure mi inviano delle lettere. Ne ricevo a decine”, confida Martello all’Adnkronos. L’ultima cartolina arriva dall’isola di Burano, e, ovviamente, non è firmata. Martello viene accusato di avere aperto le porte ai migranti, soprattutto dopo avere detto, di recente, che i porti “di Lampedusa sono aperti” riferendosi alla nave Mare Jonio, con a bordo 49 migranti, tra cui 15 minori.

Ma è la verità – dice sconsolato Martello – non mi risulta che ci sia un’ordinanza che prevede la chiusura dei porti in Italia e neppure a Lampedusa. E lo dimostra il fatto che negli ultimi giorni ci sono stati due sbarchi, con decine di persone, tra cui bambini e donne, arrivati al porto direttamente sui barchini. Anche se nessuno ne parla e non si fanno tweet…”. Fino ad ora Martello non ha presentato alcuna querela. “Che senso ha…? commenta, “queste cose vengono alimentate da una cattiva informazione che viene fatta anche da qualche esponente del governo…”.

‘Esprimiamo solidarietà e vicinanza al sindaco di Lampedusa, Salvatore Martello per le decine di messaggi con invettive e minacce ricevute in questi ultimi giorni”. Dichiarano Leoluca Orlando e Mario Emanuele Alvano, presidente e segretario generale di AnciSicilia. ”Un atto che condanniamo fermamente in quanto riteniamo non esista alcuna giustificazione alle minacce e alla violenza, che consideriamo assolutamente incompatibili con il civile confronto democratico, anche quando si è in forte dissenso”

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