Reddito cittadinanza, Cuffaro: “Chi ha scontato pena deve poter riceverlo”
La Dc di Toto' Cuffaro chiede che dal reddito di cittadinanza non venga escluso chi ha una condanna penale
La Dc di Toto’ Cuffaro chiede che dal reddito di cittadinanza non venga escluso chi ha una condanna penale. “‘I reati penali sono incompatibili con il Reddito di cittadinanza a meno che non siano trascorsi almeno dieci anni dalla condanna’”. Questo e’ quello che e’ accaduto con la modifica applicata nel decreto aiuti entrato in vigore il 15 luglio 2022. La stortura di questa modifica mi viene segnalata da uno dei nostri giovani consiglieri neoeletti al Comune di Palermo, Salvo Imperiale, da sempre vicino alle persone piu’ bisognose della citta’”, afferma Cuffaro. ” Certamente – sottolinea – il Reddito di Cittadinanza non e’ privo di pecche, ma nulla che non si possa modificare rendendolo piu’ preciso senza mai perdere la focalita’ della lotta all’illegalita’”.
“Cio’ che pero’ rende incomprensibile a me e ai miei dirigenti la modifica in vigore da luglio 2022 – prosegue – e’ la sua incostituzionalita’ in ambito penale. Un condannato che ha scontato la sua pena e che quindi e’ stato rieducato e reinserito nella societa’, ma che non riesce a trovare lavoro, non ha diritto a percepire il reddito di cittadinanza se non dopo 10 anni. Mi domando ‘perche’?’ Qual e’ la ratio che ha spinto il Parlamento ad approvare questa modifica che disattende il reinserimento sociale? Sembra quasi che a Roma non ci sia la volonta’ politica di svuotare le carceri ma che, al contrario, sia in atto una manovra in favore della disuguaglianza, dell’esclusione sociale, dei favoritismi alla criminalita’ organizzata che, come sappiamo, e’ pronta sempre a reclutare manovalanza – come spesso accade nei quartieri piu’ poveri dove si ricorre alla delinquenza per vivere – e a fare da padrone e’ solo un accanito giustizialismo infondato e vigliacco”, prosegue.
“Le conseguenze di questa scellerata modifica che coinvolge non solo chi ha avuto precedenti penali ma tutto il suo nucleo familiare . cpnclude Cuffaro – saranno a breve sotto gli occhi di tutti se non invertiamo la tendenza. La DC ha assunto una posizione chiara che ci vedra’ impegnati con tutti i mezzi possibili e necessari aprendo anche interlocuzioni con Roma, affinche’ questa variazione discriminante venga sospesa, cosi’ da permettere almeno al nucleo familiare -spesso donne e bambini – di poter usufruire di questo importante strumento contro la poverta’ senza perdere mai di vista il principio di legalita’ con il quale lo si debba applicare”.


