Andrea Camilleri, morta la moglie Rosetta Dello Siesto
Sessantadue anni di matrimonio, tre figlie, quattro nipoti e due pronipoti
E’ venuta a mancare oggi Rosetta Dello Siesto moglie di Andrea Camilleri, Aveva 97 anni ed è morta in ospedale a Roma dove era ricoverata da qualche giorno. Rosetta è stata la compagna di una vita dell’autore siciliano, scomparso nel 2019. Si sono sposati nel 1957: 62 anni di matrimonio da cui hanno avuto tre figlie, quattro nipoti e due pronipoti. «Non c’è rigo che io abbia pubblicato che non sia stato prima letto da lei», diceva Camilleri.
Cosa diceva di lei Camilleri
Nata a Milano, il primo incontro con Camilleri è avvenuto a Roma. «Fu durante le prove di questa mia prima commedia che feci un incontro che avrebbe segnato per sempre la mia vita», scrisse Camilleri in uno dei suoi ultimi libri, “Ora dimmi di te. Lettera a Matilde”. «Rosetta cominciò a seguire le prove, ma dopo qualche giorno mi accorsi che il mondo del teatro e le sue regole erano mille miglia distanti da lei. Una o due volte che le chiesi di aiutarmi concretamente per gli effetti sonori e rumoristici mi combinò dei disastri.Se non persi le staffe fu perché mi riusciva stranamente simpatica e la sua presenza mi metteva allegria. Dopo che lo spettacolo andò in scena partii per restare un mese in Sicilia dai miei. Trascorsa una settimana, mi resi conto con mia grande sorpresa che non c’era stato giorno che non avessi pensato a quella ragazza. Non riuscivo sinceramente a spiegarmene le ragioni ma un fatto era sicuro: ogni sera, prima di addormentarmi, davanti ai miei occhi compariva la sua immagine sorridente. Avevo due compagni di infanzia, veri e autentici amici, e raccontai a loro lo strano fenomeno che mi stava capitando. Devo confessarti che fino a quel momento io ero passato da una ragazza all’altra con grande facilità. La risposta dei miei due amici fu di una semplicità elementare: «Te ne sei innamorato». Nei restanti giorni di vacanza siciliana ebbi modo di constatare come quella risposta fosse stata giusta. Così, appena tornai a Roma le telefonai e la invitai a cena, lei accettò. Da quella sera ceniamo assieme da oltre sessant’anni.