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L’ultimo saluto a Giuseppe e Rosa, celebrati i funerali dei coniugi uccisi a Racalmuto  

Racalmuto si stringe nel dolore e tributa l’ultimo saluto ai coniugi assassinati dal figlio

Pubblicato 3 anni fa



Lutto cittadino a Racalmuto. Si sono svolti questo pomeriggio i funerali di Giuseppe Sedita e Rosa Sardo, marito e moglie uccisi barbaramente dal figlio Salvatore lo scorso 13 dicembre in un appartamento in via Rosario Livatino. A celebrare il rito funebre, nella Chiesa Madre del paese, è stato l’arcivescovo di Agrigento Alessandro Damiano accompagnato dal parroco La Magra. Presenti anche il sindaco Vincenzo Maniglia e il maggiore Luigi Pacifico, comandante della Compagnia di Canicattì. Applausi e commozione all’uscita dei feretri.

Le parole dell’Arcivescovo di Agrigento: “Sperimentare l’impotenza è qualcosa che ci mette paura”

“Un pensiero di vicinanza, certamente nella preghiera. Un filo rosso che collega tutte le vicende delle comunità. Una tragedia in questo periodo natalizio connotato dalla memoria del Natale, e dall’attesa di Cristo, offuscata e impoverita da questo evento. Per la comunità ecclesiale, per la comunità di Racalmuto è un momento di dolore e smarrimento ma non bisogna perdere l’occasione per interrogarci. Come e quanto la città degli uomini, in questo caso Racalmuto, si faccia solidale nelle situazioni critiche. I coniugi sono nella nuova Gerusalemme, il sangue versato dell’innocente apre sempre la via a questa cittadinanza aldilà della storia degli uomini. Pensiamo a chi rimane, chi rimane nella malattia psichiatrica. Sperimentare l’impotenza è sempre qualcosa che mette paura e questo è uno di quei casi – il disagio psichiatrico – in cui anzichè tendere le braccia ci distraiamo e non rispondiamo all’appello forte che ci viene dalla storia della salvezza.”

Racalmuto si stringe nel dolore e tributa l’ultimo saluto ai coniugi assassinati dal figlio reo confesso. La tragedia si è consumata martedì scorso, nel giorno di Santa Lucia. Un vero e proprio massacro quello messo in atto da Salvatore Sedita, 34 anni. L’uomo, accusato adesso del duplice omicidio, è ricoverato in una struttura sanitaria in seguito agli accertamenti psichiatrici che hanno confermato scompensi. Il figlio, che in un primo momento non aveva reso dichiarazioni autoaccusatorie, è crollato in un secondo interrogatorio ammettendo le responsabilità. 

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