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E’ scontro sull’intitolazione di una scuola a Carola, la bambina morta a soli 10 anni

Muore una bambina di 10 anni di Sciacca, improvvisamente, lasciando un vuoto incolmabile nella sua famiglia che, però, mostra di accettare l’accaduto autorizzando l’espianto degli organi della piccola. Una storia, quella di Carola Benedetta Catanzaro, che ha commosso l’intera città di Sciacca, raccolta attorno alla famiglia nel giorno dei funerali. Ebbene, questa storia così tragica […]

Pubblicato 4 anni fa

Muore una bambina di 10 anni di Sciacca, improvvisamente, lasciando un vuoto incolmabile nella sua famiglia che, però, mostra di accettare l’accaduto autorizzando l’espianto degli organi della piccola. Una storia, quella di Carola Benedetta Catanzaro, che ha commosso l’intera città di Sciacca, raccolta attorno alla famiglia nel giorno dei funerali. Ebbene, questa storia così tragica e delicata, sta diventando in queste ore motivo di scontro tra gli organismi direttivi della scuola che la piccola frequentava e l’amministrazione comunale. Qualche giorno fa, infatti, il Sindaco, Francesca Valenti, ed il suo vice, Gisella Mondino, che ha anche la delega alla pubblica istruzione, avevano chiesto pubblicamente al dirigente scolastico ed al Consiglio del Circolo Didattico Giovanni XXIII di dedicare alla piccola Carola Catanzaro il plesso scolastico Catusi, in modo da ricordare nel tempo che la sua precoce dipartita ha dato nuova speranza, attraverso la donazione dei suoi organi, a 8 altri bambini in condizioni di estrema difficoltà. Ieri, però, è arrivata la brutta notizia: il Consiglio di Circolo si è riunito ed ha respinto la richiesta pervenuta dal Comune sostenendo che per la modifica del nome ad una scuola c’è un iter da seguire che prevede il parere favorevole del Collegio dei Docenti e del Consiglio di Circolo. Inoltre, considerato che la bambina è morta da meno di 10 anni, sarebbe necessario il parere del Prefetto al quale andrebbe aggiunto il parere favorevole del Ministero dell’Interno. “Quindi, – dicono dalla scuola – siamo di fronte ad un procedimento lungo e tortuoso”. Inoltre, viene spiegato che si ritiene complesso sostituire il nome di Papa Giovanni XXIII, che è anche un Santo. La scuola vorrebbe rendere omaggio alla bambina con un premio letterario in sua memoria e collocando una targa all’interno dell’istituto, magari dedicandole una classe. Ma il sindaco Francesca Valenti e l’assessore alla Pubblica Istruzione Gisella Mondino non ci stanno e oggi hanno indirizzato una lettera al presidente del Consiglio di Circolo, Laura Cuschera, e al dirigente del primo circolo didattico “Giovanni XXIII”, Gabriella Scaturro, “Pur non potendo, né volendo intaccare la libertà di scelta e di decisione degli Organi Collegiali e della Direzione del Circolo – dicono Sindaco e Vicesindaco – ci permettiamo di invitarvi tutti ad un’ulteriore riflessione. Si fa fatica a comprendere, anche da un punto di vista giuridico-amministrativo, le motivazioni addotte nel rigettare la richiesta di intitolazione dell’edificio di Via Catusi. Il sorriso e l’intelligenza della piccola Carola, la generosità e l’altruismo della sua famiglia – continuano Valenti e Mondino – testimoniano in modo esemplare la forza di una speranza di vita e di luce che non può arrendersi ‘di fronte ad un procedimento lungo e tortuoso’, né ad opinabili rituali pareri di altri Organi Istituzionali, né ancora a inesistenti  rischi di desantificazione. La Santità di  Papa Giovanni XXIII ha radici così salde, profonde e universalmente condivise da non rischiare di essere messa in discussione dall’intitolazione a Carola del vostro Istituto. Se il “Papa Buono”, che accarezzava i bambini ed asciugava le lacrime agli intimi dolori dell’uomo, potesse comunicare con noi – concludono i due amministratori del Comune di Sciacca  troverebbe le parole giuste per fugare ogni vostra esitazione e accendere nel Circolo della piccola Carola  un simbolico bagliore, ad eternare questa sofferta e nobile espressione di profondi valori umani, che può stimolare in noi tutti ‘possibilità immense di bene’.” Questa polemica tra Scuola e Comune di Sciacca sorprende certamente per i toni utilizzati ma, soprattutto, non appare chiaro il motivo per cui un argomento, che tocca la sensibilità di tante persone, si stia affrontando con lettere pubbliche e comunicati stampa, quando, per la delicatezza della questione, a chiunque sembrerebbe opportuna una certa discrezione.

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