Cultura

“Humilitas occidit Superbiam” , l’opera del pittore Caminiti nell’atrio della Prefettura

La scultura sarà sistemata presso l'atrio dell'edificio il 4 settembre prossimo

Pubblicato 8 mesi fa

Una istallazione artistica, opera dello scultore e pittore Alex Caminiti, donata dal collettivo “GAS feat moschetto”, richiamerà l’idea del viaggio e della migrazione ai visitatori del Palazzo del Governo e del Libero Consorzio dei comuni della provincia di Agrigento.
La scultura sarà sistemata presso l’atrio dell’edificio ottocentesco il 4 settembre prossimo, e sarà inaugurata alle ore 10.00 della stessa mattina, alla presenza dell’artista.
Sarà consegnato anche un ritratto del Caravaggio, eseguito dallo stesso Caminiti, che rappresenta un collegamento ideale con la scultura, nel segno del viaggio (in Sicilia) come fuga. Il ritratto troverà posto nei saloni di rappresentanza del Palazzo.
Alla inaugurazione prenderà parte il critico d’arte Andrea Guastella, che illustrerà l’opera alla stampa e ai presenti.
Tra i più significativi esponenti dell’arte contemporanea a livello internazionale, Alex Caminiti Siciliano, classe 1977), front man del collettivo d’arte indipendente GAS, attraverso dipinti, sculture, performance e video, guarda al bisogno dell’uomo di ritrovare sé stesso nella sua unicità e complessità, accogliendo non solo gioie e entusiasmi, ma anche dolori e preoccupazioni, abbracciando ogni aspetto di sé per arrivare a sentire a pieno la propria autenticità nel respiro infinito di quell’armonia dei contrari che appartiene ad ogni forma di vita presente nell’universo.

Descrizione dell’opera “Humilitas occidit Superbiam”  

Caravaggio non giunge in Sicilia in vacanza di piacere, giunge da fuggitivo. La nostra terra è il luogo in cui  l’artista perseguitato, braccato come una preda dai tanti suoi nemici, cerca di riprendere respiro per fare  ritorno a Roma, da cui è stato cacciato per aver ucciso un uomo. In Sicilia, oltre a realizzare capolavori come  la Natività povera di Messina, che inaugura un genere, egli inizia forse ad accumulare quel tesoro di opere,  molte delle quali portate a compimento a Napoli poco prima di morire, che avrebbero dovuto consentirgli  di riguadagnare i favori della corte pontificia. Da una di queste, il David con la testa di Golia, prende il titolo  l’installazione realizzata dal Collettivo Gas per il chiostro della Prefettura di Agrigento; Humilitas occidit  Superbiam, l’umiltà sconfigge la superbia, è infatti la scritta che, ridotta in sigla, campeggia sulla spada con  cui, in quel dipinto, il giovane Davide ha appena troncato la testa di Golia. Ma il Davide del quadro, come la  critica ha appurato con quasi unanime consenso, ha le fattezze del Caravaggio più giovane, quello, per  capirci, che siamo abituati a identificare col volto del Bacchino malato, mentre il Caravaggio più avanti negli  anni, quello disperso tra la folla nel Martirio di San Matteo di San Luigi dei Francesi, è molto simile alla testa  di Golia. E dunque il giovane artista ancora puro, ancora non contaminato dall’orrore dell’omicidio, uccide il  vecchio. Il giovane diventa immagine allegorica dell’umiltà, il vecchio della superbia, in un rispecchiamento  la cui unica costante è il volto dell’artista. Non a caso, per Agrigento, il Collettivo Gas ha predisposto tre  elementi: un ritratto di Caravaggio, esemplato su un pastello di Ottavio Leoni, ora alla Biblioteca  Marucelliana di Firenze, notissimo in Italia in quanto un tempo effigiato sulla banconota da centomila lire, e  ancora una spada poggiata su una roccia e un’elsa scoperchiata simile a una nave dalla prua puntata verso il  mare, il divenire: un Fonte Battesimale, posto che il Battesimo oltre che con l’acqua si amministra col  sangue? Nella creazione artistica, le cose non sono solo quel che sembrano, e il tempo non esiste. Anche la  violenza, il peccato possono convertirsi in bene. Anche la durezza del viaggio attraverso cui tanti disperati,  come lo fu Caravaggio, approdano sulle nostre coste può farsi figura – stridente, irrisolta e perciò viva –  dell’impossibile passaggio dalla morte alla vita di cui il Battesimo è garanzia paradossale. L’installazione non  si sarebbe potuta realizzare senza il consenso di S. E. il Prefetto di Agrigento Filippo Romano e la  collaborazione della Fert e Moschetto, che ha fornito il blocco in marmo bianco di Sicilia e ha contribuito  attivamente alla realizzazione dell’opera. A loro va la nostra gratitudine sincera.  

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