Agrigento

La follia del potere di “Enrico IV” apre la stagione teatrale del “Pirandello

Con un interprete d'eccezione: Sebastiano Lo Monaco

Pubblicato 2 anni fa

Luigi Pirandello scrisse l’Enrico IV nel 1921 durante imesi delle  violenze squadriste contro sedi e iscritti di partiti e sindacati di sinistra, e in un contesto democratico compromesso dal susseguirsi di governi deboli.

E’ la storia di ieri che richiama la cronaca di oggi. Pirandello avvertì il futuro evolversi degli eventi e sbandierò la follia dell’imperatore di Germania come riflessione filosofica ad un Mussolini che alcuni anni più tardi colse l’occasione non solo di  vendicarsi dilazionando la richiesta di Pirandello per la formazione del Teatro d’arte ma addirittura di rimproverarlo (avendo appreso della sua “ammirazione” per Marta Abba) in una pubblica riunione con l’arroganza di una frase:  “Quando si ama una donna, signor Pirandello, non si fanno tante storie, la si butta su un divano”.

Oggi l’Enrico IV torna a deflagrare sulla scena del Teatro Pirandello con un interprete d’eccezione: Sebastiano Lo Monaco e la regia di quel Yannis Kokkos che  i frequentatori del Teatro greco di Siracusa avranno imparato ad apprezzare.

Lo Monaco già direttore artistico della Fondazione Pirandello ritrova una città con una amministrazione work in progress  e nuove gerenze politicamente ben collocate in un’area di destra (che ha rifiutato di governare con Draghi) che hanno rivoltato l’assetto amministrativo della Fondazione e propongono alla città una sfida di buon governo comunale affrontando l’arduo compito di destreggiarsi tra impresari teatrali e artisti teatrali, sperando di evitare conflitti di interessi che fanno mormorare la città.

Con Lo Monaco troviamo Mariàngeles Torres, Claudio Mazzenga, Rosario Petix, Luca Iacono, Sergio Mancinelli, Francesco Iaia, Giulia Tomaselli, Marcello Montalto, Gaetano Tizzano, Tommaso Garrè. Scene (precise e imponenti)  di Yannis Kokkos; costumi Paola Mariani; musiche Dario Arcidiacono; luci Jacopo Pantani; collaboratrice artistica Anne Blancard; aiuto  regia Stephan Grögler; aiuto scenografo Cleo Laigret.

Anche per questa felice messinscena la Fondazione Teatro Pirandello ha diffuso un comunicato dove si legge: “Il teatro mantiene gli impegni assunti con il proprio pubblico.  Riprendiamo gli spettacoli sospesi per la stagione 2019/2020, con due  rappresentazioni: una è proprio Enrico IV prevista il 27 e 28 novembre, e l’altra Ombre di Gaetano Aronica e Adriana Sabbatini (data   ancora da concordare).

Ma restano da concordare anche le altre date di un cartellone che era stato già ultimato da Gaetano Aronica e firmato dal sindaco. Non appena le cariche saranno definite al completo potremo auspicare insieme al neo presidente Alessandro Patti (che abbiamo intervistato su Grandangolo on line) lo sviluppo di attori, registi e soprattutto compagnie stratificate nel nostro territorio per la ricerca di processi creativi (che si conquistino un loro pubblico e un loro botteghino) e che al tempo stesso funzionino come indicatori politico-sociali dei mutamenti e dei cambi che avvengono nella società.

“Abbiamo tolto a qualcun altro il giocattolo di mano” – ha detto Lillo Pisano di Fratelli d’Italia (in riferimento alla nuova governance della Fondazione) durante la  conferenza stampa del Pirandello stable festival. Appunto, di che politica possiamo discutere, oggi, in cui si sbandiera la fine delle ideologie e dove unitamente alla crisi globale nelle democrazie sembra che si rendano i cittadini sempre più deprivati tanto da porre a rischio la stessa nozione di cittadinanza?  Se tutto questo non verrà fatto è bene che si torni tutti a casa. Come dopo il famoso 8 settembre.

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