Licata, il comune scatola vuota (di dirigenti)
La decadenza licatese ha tanti volti
di Gaetano Cellura
La decadenza licatese ha tanti volti. Per primo il pressappochismo con cui viene amministrata la città; e a seguire i conti in rosso del comune che non ne permettono alcuna promozione turistica o culturale; lo stato delle vie d’accesso al mare, davvero pietoso; la pulizia delle strade urbane e di molti quartieri (anche del centro storico) quasi mai effettuata, conseguenza di una privatizzazione del servizio su cui riflettere e da rivedere; il randagismo di nuovo dilagante e oggetto di continue lamentele, segnalazioni e denunce.
E sono solo alcuni di tanti altri problemi degni di urgente attenzione – problemi che l’arrivo dell’estate ineluttabilmente ingigantisce. Così da spingere ieri tre consiglieri dell’opposizione a diffondere una pesante nota con la quale invitano il sindaco alle dimissioni, definendo quella di quest’anno come la peggiore estate della storia di Licata.
Già tutto questo induce a un giudizio molto critico sull’operato complessivo della giunta dal 2018 a oggi. Ma altro purtroppo vi si aggiunge a dar l’idea di una città in gran tempesta a cui ci siamo colpevolmente rassegnati. Vi si aggiunge il lento – ma costante negli ultimi tempi – depauperamento della burocrazia comunale, dei suoi più alti livelli segnatamente. In parte opera della Quota 100 ma soprattutto dei mancati effetti della Delibera 50 su cui si è concentrato il dibattito politico all’inizio dei mandati dell’attuale sindaco e del suo consiglio comunale. Delibera che, nell’ottica di un risparmio a conti fatti irrilevante, ha previsto la soppressione dei dirigenti e la loro sostituzione con Posizioni Organizzative.
Oggi registriamo altre uscite di funzionarie di figure dirigenziali, dopo quelle di qualche anno fa. Il che rende il comune di Licata sempre più simile a una scatola vuota. Perché sono le figure professionali di più alta esperienza che hanno chiesto e chiedono il nullaosta per altri enti o apparati statali. Un fatto senza precedenti che dovrebbe interrogare la nostra classe politica e porre qualche domanda anche a noi cittadini. E in particolare a quei cittadini che hanno ancora buona memoria dei tanti ottimi impiegati comunali di una volta. Nessuno di loro si muoveva: chiedeva trasferimenti o mobilitazioni per altre destinazioni. Si muovevano e cambiavano solo i segretari comunali.
Le domande che tutti dobbiamo porci è perché al comune di Licata sta succedendo tutto questo. Dobbiamo chiederci cosa demotiva i dipendenti di alto e medio livello. Le risposte possono essere diverse, da quelle di carattere personale agli incentivi di carriera. Ma crediamo, per dirne una, che alla base ci sia un problema serio: l’assenza di indirizzi politici per tutto quanto riguarda l’assetto gestionale dell’ente. La figura del dirigente garantiva maggiormente i livelli subordinati, che si ritrovano ora investiti non solo di maggiori responsabilità dirette e a cui spesso non corrisponde un’adeguata retribuzione. Ma anche di quella visione e programmazione delle cose da realizzare che solo una giunta con un programma di governo può essere in grado di dare. In questo probabilmente risiede il lento svuotamento del comune di Licata, senz’altro una delle cause della decadenza cittadina.


