Protesta (rientrata) nel carcere Piazza Lanza di Catania
Protesta la notte scorsa nel carcere di piazza Lanza a Catania: circa 80 detenuti hanno urlato, fatto rumore e appiccato il fuoco a lenzuola, con le fiamme che si vedevano dall’esterno di una finestra del secondo piano della struttura. La contestazione, iniziata poco prima di mezzanotte, legata alle restrizioni imposte per il contenimento del Covid-19, e’ […]
Protesta la notte scorsa nel carcere di piazza Lanza a Catania: circa 80 detenuti hanno urlato, fatto rumore e appiccato il fuoco a lenzuola, con le fiamme che si vedevano dall’esterno di una finestra del secondo piano della struttura.
La contestazione, iniziata poco prima di mezzanotte, legata alle restrizioni imposte per il contenimento del Covid-19, e’ durata alcune ore ed e’ rientrata dopo una ‘mediazione’ con la direzione e il capo della polizia penitenziaria dell’istituto. All’esterno del carcere, per precauzione, sono stati schierati polizia e carabiniere e bloccate le strade di accesso.
Sulla vicenda e’ intervenuto il comitato Reddito-casa-lavoro che afferma di avere registrato il grido d’allarme lanciato da un detenuto “non siamo animali, abbiamo bisogno di cure, stiamo morendo…”. “Il rischio di contagio nelle carceri – aggiunge il comitato – in questo momento e’ altissimo per via del sovraffollamento e condizioni igienico-sanitarie precarie. Il governo non puo’ continuare a minimizzare, le conseguenze potrebbero essere irreversibili. La salute e la sicurezza devono venire prima di tutto, nei penitenziari cosi’ come all’esterno delle carceri.
Il governo – chiosa la nota – deve redigere subito un decreto di amnistia o trasformare in domiciliari le pene i reati minori”.