Palermo

Vendeva droga in negozio: denunciato commerciante

I Finanzieri del Gruppo Investigazione Criminalità Organizzata del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza di PALERMO hanno proceduto al sequestro di 59 confezioni di marijuana e 15 di hashish, per un totale di 121 gr di sostanza stupefacente esposte in libera vendita in un esercizio pubblico destinato a tale commercio ubicato nel quartiere del […]

Pubblicato 5 anni fa

I Finanzieri del Gruppo Investigazione Criminalità Organizzata del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza di PALERMO hanno proceduto al sequestro di 59 confezioni di marijuana e 15 di hashish, per un totale di 121 gr di sostanza stupefacente esposte in libera vendita in un esercizio pubblico destinato a tale commercio ubicato nel quartiere del ”Capo” del capoluogo siciliano.

Il commerciante, F.F. 26 anni, privato della merce illegale è stato segnalato, in stato di libertà per detenzione illegale di sostanza stupefacente.

“Il settore – spiega la Finanza – è stato interessato di recente dalla L.242/2016 che ha qualificato lecita l’attività di coltivazione della canapa sativa L, anzi lo stesso provvedimento normativo titola Disposizioni per la promozione della coltivazione e della filiera agroindustriale della canapa, recependo fonti normative dell’Unione Europea”.

L’intervento della Guardia di Finanza rientra nelle azioni dirette alla tutela della Salute Pubblica, in armonia non solo con il recente orientamento giurisprudenziale degli Ermellini, che, coerentemente con i criteri di armonizzazione comunitaria, hanno ritenuto che la norma del 2016 sia volta ad incentivare la coltivazione delle piante di ”Canapa Sativa”, ritenuta di per se un arbusto particolarmente utile all’ecosistema, però non anche il consumo dei suoi frutti, ma anche con un meno noto Parere del Consiglio Superiore di Sanità del 10.04.2018, massimo Organo di tutela del Ministero della Salute, che, già a suo tempo si era pronunciato sui rischi derivanti dal consumo della ”cannabis light” e dell’illiceità del suo commercio. 

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