Agrigento

AICA, i Sindaci accettano le dimissioni del Cda: quale futuro per la consortile?

Una settimana fa il CdA aveva rimesso il mandato nelle mani dell’assemblea dei soci che stamattina ha deciso

Pubblicato 1 giorno fa



Con grande senso di responsabilità decidiamo di rimettere il mandato nelle mani di chi, due anni fa, ci ha eletto all’unanimità”. Lo aveva dichiarato, una settimana fa, Settimio Cantone, presidente del Consiglio di Amministrazione di AICA, nel corso di una conferenza dell’assemblea dei sindaci convocata nella sede dell’azienda.

La “responsabilità” di sostituire o riconfermare il consiglio è, dunque, passata all’assemblea dei sindaci che si è riunita stamattina, e che ha accolto le dimissioni del Cda di Aica. I primi cittadini hanno ritenuto, a maggioranza, di azzerare i vertici della consortile; si è astenuto dal voto il sindaco di Racalmuto, Calogero Bongiorno; assenti alla riunione i sindaci di Licata, Casteltermini e Sant’Angelo Muxaro, rispettivamente Angelo Balsamo, Gioacchino Nicastro e Angelo Tirrito; Favara invece unico comune favorevole al mantenimento della consiglio di amministrazione.

Il sindaco Cirillo, nonchè presidente dell’Ati idrico, ha proposto l’immediata convocazione dell’assemblea per la prossima settimana per la nomina del commissario e la predisposizione dell’Avviso pubblico.

LA NOTA DEL SINDACO DI FAVARA, ANTONIO PALUMBO

“Ho votato no alle dimissioni dell’attuale Cda di Aica perché non accetto che, con questo atto, si vogliano coprire le responsabilità di molti e, soprattutto, si consenta al centrodestra di spartire ancora una volta poltrone e incarichi. Sia chiaro a tutti, anche a qualche cretino che vuole speculare su questa scelta: l’ormai ex consiglio di amministrazione non è esente da responsabilità. Per me parlano tutti gli atti e gli interventi prodotti fin qui a partire dalla mia contrarietà all’azzeramento del precedente Cda, composto unicamente da tecnici, per lasciare spazio in larga parte a esponenti con una specifica matrice politica che, certamente, non hanno ben governato e che oggi rispondono al richiamo dei loro danti causa politici. Quello che non voglio è che si dia in pasto ai cittadini un unico colpevole dell’attuale stato di cose, senza che si ponga la necessaria attenzione sui sindaci che sono i padroni di Aica e, quindi, anche i responsabili delle scelte fatte e di quelle non fatte. E’ colpa di molti sindaci l’attuale situazione economica della società, dato che non hanno mai versato il dovuto; è colpa di molti sindaci il non aver agito nei confronti del Cda quando necessario; è colpa di molti sindaci il non aver sbattuto i pugni sul tavolo alla Regione per quanto non fatto sul fronte dell’emergenza idrica. E tutto questo, oggi, secondo i progetti di qualcuno, deve essere nascosto con un semplice azzeramento, con alcuni colleghi che sono arrivati all’assemblea già con i nuovi nomi in tasca, altro che manifestazione di interesse. Cerchiamo di ritrovare unità e serietà, prepariamoci a una nuova estate di emergenza. Mettiamo, per una volta, da parte la politica e i diktat dei politici di riferimento: il re è nudo ormai”. A dirlo in una nota è il sindaco di Favara Antonio Palumbo.

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