Agrigento

Agrigento, parla il comandante Antonica: “Occorre una coscienza etica urbana”

Comandante, lei recentemente si è reinsediato alla guida della Polizia urbana di Agrigento. Che rinnovati impulsi e direttive vorrà dare nella prospettiva dei cambiamenti che si annunciano e soprattutto riguardo ai sempre difficili rapporti del cittadino con le istituzioni? “Nell’ormai lontano 2010, quando mi sono insediato, dopo aver vinto uno specifico concorso per titoli ed […]

Pubblicato 4 anni fa

Comandante,
lei recentemente si è reinsediato alla guida della Polizia urbana di Agrigento.
Che rinnovati impulsi e direttive vorrà dare nella prospettiva dei cambiamenti
che si annunciano e soprattutto riguardo ai sempre difficili rapporti del
cittadino con le istituzioni?

“Nell’ormai lontano 2010,
quando mi sono insediato, dopo aver vinto uno specifico concorso per titoli ed
esami, mi sono subito posto l’obiettivo di riconvertire il Corpo dei Vigili
dando una caratterizzazione di Polizia di prossimità, essendo
da poco entrato in vigore il D.L. 92/2008, che ha di fatto stabilito che gli
Enti Locali fossero coinvolti nella gestione della sicurezza. Da qui è partito
un difficile processo di riorganizzazione interna, proteso ad un pieno
coinvolgimento dei vigili, legato alla naturale vocazione della polizia
municipale ad interpretare le singole realtà locali, che com’è noto è il corpo
di polizia che è più vicino al cittadino, e che quindi incardina nel vero senso
della parola il concetto di prossimità. La “prossimità” nasce per
rispondere alla necessità di semplificare il passaggio tra le istanze di sicurezza
e di qualità della vita urbana della cittadinanza e le risposte delle
amministrazioni: gli agenti diventano veri e propri interlocutori “in carne e
ossa” che ascoltano e sono in grado di fornire risposte”.

Sarà un cambio di prospettiva
non da poco per la qualità della vita e la sicurezza.

“Certo, tutto questo fa
comprendere il cambio di prospettiva rispetto al tradizionale lavoro di polizia,
conseguente all’emergere di un diverso bisogno di sicurezza espresso dai
cittadini, che si può racchiudere in un concetto: contrasto al degrado urbano, atteso
che, oggi più che mai, il livello di qualità della vita, influenza la
percezione di insicurezza e l’efficacia delle azioni a tutela e garanzia della
tranquillità della civile convivenza. In effetti, la sicurezza è percepita dai
cittadini come un diritto primario e una componente indispensabile della
qualità della vita e vi è l’esigenza che tale diritto sia garantito non
soltanto in relazione al fenomeno della criminalità organizzata, ma anche in
rapporto ai fenomeni di inciviltà, criminalità individuale e diffusa presenti
sul territorio dove si vive e si lavora, alla
cui base vi è la rete dei valori e dei servizi che contribuiscono a definire
l’identità territoriale nella quale le comunità locali si riconoscono. A
fronte di una società sempre più articolata sul piano dei valori, delle culture
e delle etnie è necessario impegnarsi con continuità nella ricerca di regole il
più possibile inclusive e condivise, tenendo comunque quelle democraticamente
assunte come un imprescindibile punto di riferimento per dirimere i conflitti,
garantire la coesione sociale, promuovere solidarietà e tolleranza reciproca.
In conclusione, il tema della sicurezza urbana, pur comprendendolo, non
coincide con quello dell’ordine e della sicurezza pubblica ma riguarda
complessivamente iniziative volte a migliorare la vivibilità del territorio e la qualità della vita, con attenzione
ai fenomeni di illegalità e di inciviltà urbana, coniugando prevenzione,
mediazione sociale e dei conflitti, controllo e repressione”.

Quali saranno le priorità e
le modalità operative?

“Da tutte queste
considerazioni emerge come sia indispensabile garantire un’organizzazione del
Corpo razionale e improntata ai principi di ottimizzazione e trasparenza
lavorativa, con l’obiettivo di realizzare un ampio miglioramento dei livelli di
efficienza e di funzionalità degli uffici e dei servizi resi ai cittadini. Con
queste finalità stiamo già elaborando la “Carta dei Servizi della Polizia Locale”
che si porrà come uno strumento mediante il quale il cittadino potrà aver
conoscenza dei servizi assicurati dalla Polizia Locale, delle modalità e dei
tempi del loro espletamento. Il cittadino potrà, sulla base di questo
documento, facilmente valutare la qualità dei servizi offerti dal Corpo,
apportando comunque il proprio contributo, anche mediante critiche e
suggerimenti. In sostanza, la Carta dei servizi si pone come un “patto” con il
cittadino che l’Istituzione
avrà il dovere di rispettare”.

In dettaglio possiamo farne
un piccolo decalogo per chiarirne l’osservanza?

“Con la Carta del Servizio di
Polizia Municipale si desidera impostare l’azione istituzionale, sulla base
della seguente «dichiarazione di intenti»:

• essere sempre più vicini al
cittadino con cortesia e professionalità;


promuovere la vivibilità e la sicurezza in ambito urbano;


ascoltare la voce dell’utente e migliorare continuamente il servizio.

Gli
obiettivi concreti che ci si propone di raggiungere nei prossimi anni sono:

1.
garantire maggiore sicurezza nella circolazione stradale;

2.
potenziare il servizio di vigile di quartiere;

3.
promuovere maggiormente l’educazione stradale nelle scuole;

4.
intensificare i controlli in generale e mai in forme che possano essere
percepite come vessatorie;

5. fornire una sempre migliore
preparazione degli operatori addetti alla vigilanza”.

Mentre
per gli altri servizi?

“La Polizia municipale è
investita di una serie di attribuzioni e compiti istituzionali di notevole
estensione e di fondamentale importanza per la collettività.

Vigilano, in generale,
sull’osservanza di leggi e regolamenti con particolare riguardo alle norme
concernenti: Polizia urbana – Polizia giudiziaria – Polizia delle attività
commerciali e pubblici esercizi – Polizia edilizia ed urbanistica – Polizia rurale
– Polizia di tutela ambientale – Polizia turistica – supporto alla Protezione civile
– lotta al randagismo. E mi fermo qui”.

Ci
sarà bisogno anche di una doverosa presa di coscienza da parte della città
tutta.

“Senz’altro occorre acquisire una
nuova “coscienza etica urbana” senza necessità di azioni repressive. Il primo
vigile urbano è sempre il buon cittadino che deve tendere a declinare la
propria condotta in termini di virtuosa partecipazione alla vita di comunità”.

Tocchiamo uno dei punti più
dolenti: combattere l’inciviltà.

“In tale quadro, mi limito solo
ad accennare, in questa fase, che, nella qualità di dirigente della sicurezza urbana,
di concerto con il sindaco, sto portando avanti lo schema del “Patto per la
sicurezza
” per la città di Agrigento, i cui firmatari
prefetto
e sindaco, autorità molto sensibili a tutte le tematiche sopra enunciate, ciascuno
in relazione alle proprie competenze e attribuzioni, si impegneranno a
promuovere congiuntamente azioni integrate di tutela del territorio, in
un’ottica di condivisione e raccordo, finalizzate ad implementare il modulo di
cooperazione e di interazione di azioni congiunte di contrasto delle diverse criticità
urbane, volte al miglioramento della sicurezza in generale della città,
attraverso il controllo del territorio, anche al fine di accrescere la
percezione di sicurezza della popolazione. Vi sarà una cabina di regia comune
proiettata su prevenzione e lotta al commercio abusivo su area pubblica, alla
contraffazione delle merci, alla diffusione di stupefacenti, agli atti di
vandalismo, ai fenomeni di disturbo della quiete pubblica ad esempio”.

In tutto questo la videosorveglianza
in città, ritiene che sia cruciale?

“Assolutamente
si. Ricordo che nel 2013 ho ideato e coordinato l’installazione di circa 70
telecamere distribuite in città. E non escludo si implementare, di concerto con
il sindaco, la attuale infrastruttura”.

E
per quanto riguarda decoro e ordine del traffico stradale?

“Ci proponiamo di esigere una
riorganizzazione della viabilità del centro urbano ma anche delle periferie,
grazie al prossimo Piano della mobilità urbana (Pum), in chiave di “Agrigento città
smart”, diretto a promuovere finalmente la tanto desiderata mobilità
sostenibile, che rappresenta l’obiettivo dichiarato dell’Amministrazione
comunale. A ciò, si aggiunga la riorganizzazione dei mercati cittadini (in fase
di elaborazione). E’ evidente, che anche i cittadini saranno chiamati, anche
mediante una più serrata azione di vigilanza da parte del Corpo, a collaborare
maggiormente per tenere alto il decoro della città, soprattutto rispettando le
regole della raccolta differenziata dei rifiuti, stante i notevoli sforzi,
anche economici, attuati dal Comune. Si tenga conto che già l’installazione dei
parcometri in città, da me attuata, ha rappresentato un primo se pur piccolo
passo verso una nuova visione di città dinamica e ordinata, come stiamo oggi
tentando di attuare con la sfera politica”.

Lei è stato il promotore della
costituzione del
Suap telematico. Quali saranno i
benefici?

“La Comunità Europea con propria direttiva,
impone agli Stati dell’Unione la predisposizione delle misure necessarie per
consentire ai prestatori di servizi e/o produttori di beni, di usufruire di
“sportelli unici”, conseguentemente, con il Dpr 7 settembre 2010, n. 160, lo
Stato italiano ha approvato il “Regolamento
per la semplificazione ed il riordino della disciplina sullo sportello unico
per le attività produttive”, introducendo elementi fortemente innovativi
sul piano organizzativo e procedurale.  Da
qui, ho elaborato l’architettura del Suap (Sportello unico attività produttive)
telematico, reso esecutivo con deliberazione di Giunta comunale n. 119 del
28.09.2017”.

Cosa
significa, in termini pratici?

“Impresa in un giorno”. I
soggetti imprenditoriali, i piccoli commercianti, gli artigiani, collegandosi
allo sportello telematico, tramite il siti web del Comune, possono aprire le
proprie attività nel giorno stesso che inviano telematicamente le domande. Sarà
poi l’ufficio Suap a reperire tutti i nulla osta e/o documentazione necessaria,
senza che l’utente debba più sottoporsi ad estenuante girovagare per uffici ed
enti vari. Per consentire questo, le imprese e i professionisti oggi hanno la
possibilità di generare dinamicamente, compilare e spedire online la
documentazione necessaria da inviare al Suap, dopo essersi autenticato nel
sistema, ove troverà la modulistica ad hoc per i propri bisogni, con la
possibilità di pagare telematicamente tutti gli oneri derivanti dai
procedimenti unici”.

Risultati?

“Un aumento delle aperture di
imprese ed attività commerciali notevole rispetto al passato, superando i
precedenti saldi negativi delle chiusure di attività. Tutto questo grazie alla
semplificazione amministrativa, che ha generato fiducia e motivazione nel
contesto delle categorie produttive. Una soddisfazione”.

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