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Casalinga trovata morta in casa: la figlia confessa il delitto

La vittima era una casalinga

Pubblicato 2 anni fa

Una donna di 69 anni, Vittoria Malaponti e’ stata uccisa nella notte ad Aidone.

Stamani un familiare avrebbe telefonato ai carabinieri dicendo che la congiunta si sarebbe suicidata. I militari giunti nell’abitazione hanno trovato il cadavere in una pozza di sangue con la testa fracassata e li’ vicino un batticarne e un coltello.

Il medico legale, da un primo esame, avrebbe escluso il suicidio.

I carabinieri della stazione di Aidone, della compagnia di Piazza Armerina e del reparto operativo del comando provinciale di Enna, indagano per omicidio.

A quanto sembra, secondo le prime ricostruzioni, a telefonare ai Carabinieri sarebbe stata stamani la figlia della vittima. La donna, di 40 anni, avrebbe telefonato alle forze dell’ordine dicendo che la congiunta si sarebbe suicidata. Ma a questa ipotesi non credono gli inquirenti, che hanno aperto un’inchiesta per omicidio.

Nella telefonata al 112, la voce concitata della familiare dichiarava che la donna si era suicidata, ad Aidone.

I militari dell’Arma sono corsi nell’abitazione, nel piccolo paesino di circa 4.000 abitanti (a circa mezz’ora da Enna), trovando all’interno della casa la 69enne Vittoria Malaponti in una pozza di sangue. Una scena raccapricciante.

Si ipotizza che proprio il batticarne possa essere stato adoperato come arma del delitto.

In serata la svolta. Sarebbe stata la figlia, Maria Gozza, 47 anni, ad uccidere la notte scorsa Vittoria Malaponti, 69 anni, cercando d’inscenare un suicidio. L’indagata avrebbe confessato.

All’origine dell’omicidio ci sarebbero forti dissidi tra madre e figlia per un imminente ricovero in una casa di riposo della vittima. A chiamare il 112, alle prime luci dell’alba, sarebbe stata proprio la figlia. Appena arrivati nella casa di Malaponti, che conviveva con la figlia, nel quartiere San Giacomo ad Aidone (Enna) i carabinieri hanno trovato la donna riversa in una pozza di sangue, nel bagno dell’abitazione. Dopo l’intervento del Nucleo Investigativo di Enna e della Compagnia di Piazza Armerina per effettuare i rilievi tecnici era apparso chiaro che non si trattava di suicidio. La donna dopo la confessione à stata arrestata. La Procura di Enna ha disposto l’autopsia sul cadavere

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