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Infrastrutture: Gdf in sede Cmc, indagine sulla Caltanissetta-Agrigento

Le Fiamme gialle nella sede della Cmc, il colosso ravennate delle costruzioni da alcuni anni colpito da una profonda crisi e ora finito in un’inchiesta giudiziaria della Procura di Caltanissetta che sta facendo luce sui lavori per il raddoppio della Statale 640, la Caltanissetta-Agrigento. I magistrati nisseni della Dda stanno ponendo sotto la lente uno […]

Pubblicato 4 anni fa

Le
Fiamme gialle nella sede della Cmc, il colosso ravennate delle costruzioni da
alcuni anni colpito da una profonda crisi e ora finito in un’inchiesta
giudiziaria della Procura di Caltanissetta che sta facendo luce sui lavori per
il raddoppio della Statale 640, la Caltanissetta-Agrigento.

I
magistrati nisseni della Dda stanno ponendo sotto la lente uno degli ultimi
stralci dei lavori, il restyling del ponte San Giuliano, viadotto di
collegamento con l’autostrada Palermo-Catania.

Nella
giornata di ieri la Guardia di finanza ha eseguito una perquisizione negli
uffici della sede della Cmc a Ravenna, sequestrando alcuni documenti relativi all’appalto.

L’inchiesta
verterebbe sui reati di truffa, associazione a delinquere e traffico di
rifiuti.

La Cmc
non sarebbe comunque l’unica impresa oggetto delle perquisizioni; verifiche
delle fiamme gialle sono state effettuate in altre aziende con sedi in Sicilia,
in particolare ad Agrigento a Caltanissetta, ma anche in Toscana.

Intanto
fonti vicine alla Cmc smentiscono  l’iscrizione nel registro degli indagati dei
vertici attuali della società. Le indagini sarebbero concentrate sulla galassia
di imprese che hanno gravitato attorno al Consorzio Empedocle 2, titolare della
realizzazione dell’infrastruttura.

Un’inchiesta
che solleva le preoccupazioni del governo regionale siciliano.

“Abbiamo appreso dalla stampa di nuove
difficoltà per la Cmc e stavolta di tipo giudiziario che riguardano il
tormentato appalto della Caltanissetta-Agrigento
– è il
commento dell’assessore regionale alle Infrastrutture Marco Falcone – . Un quadro che si somma a uno stato dell’arte
di ormai insopportabile ritardo nella realizzazione dell’opera per le
inadempienze dell’azienda richiede oggi delle risposte risolute. Per tale
ragione – annuncia Falcone – il Governo Musumeci la prossima settimana
convocherà un tavolo tecnico per vagliare ogni necessaria decisione tesa a
risolvere una vertenza infinita ed evitare che l’opera rimanga un’incompiuta.
Inoltre dobbiamo scongiurare il rischio che la Regione debba restituire
all’Europa ben 420 milioni per il mancato completamento dell’opera”.

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