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Le mani della mafia sulle scommesse online: 12 agrigentini indagati (ft e vd)

Sono 12 gli agrigentini indagati nella maxi operazione della Guardia di Finanza

Pubblicato 3 anni fa

Una illecita raccolta e gestione delle scommesse sportive on line realizzata attraverso una piattaforma di gioco su internet non autorizzata ad operare in Italia, attribuendone la proprieta’ a una societa’ maltese per occultare il legame con il nostro Paese e le connessioni con la criminalita’ organizzata siciliana. Maxi operazione della Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Catania, in collaborazione con lo Scico di Roma, che ha portato questa mattina a 23 misure cautelari (12 in carcere, 2 ai domiciliari e 9 misure interdittive dell’esercizio dell’attivita’ commerciale). In tutto sono 339 le persone indagate a vario titolo. Tra queste figurano ben 12 agrigentini. 

GLI AGRIGENTINI INDAGATI

Si tratta di: Domenico Avanzato, 32 anni di Licata; Massimiliano Brunetto, 30 anni di Campobello di Licata; Angela Camilleri, 55 anni di Licata; Simona De Marco, 38 anni di Licata; Giancarlo Galifi, 44 anni di Ravanusa; Luca Giarruso, 38 anni di Licata; Assunta Licata, 49 anni di Licata; Liliana Sagona, 29 anni di Ravanusa; Giuseppe Sagona, 34 anni di Ravanusa; Roberto Sallia, 39 anni di Palma di Montechiaro; Ignazio Vaccaro, 35 anni di Alessandria della Rocca; Angelo Fabio Mazzerbo, 43 anni di Licata. 

LE ACCUSE

Secondo la Direzione Distrettuale Antimafia di Catania, che coordina le indagini, fruendo del profilo di “agente” attivo sul sito di scommesse denominato “Raisebet24.com”, esercitavano – di fatto ed abusivamente – l’organizzazione del gioco e delle scommesse “da banco”, accettando, direttamente, la conclusione del relativo rapporto contrattuale e, quindi, effettuando la raccolta della posta giocata dal cliente (o la sua promessa) ed erogando il pagamento della eventuale relativa vincita, in assenza delle previste concessioni e autorizzazioni ovvero con modalità difformi da quelle previste, simulando, al contempo, un’attività di raccolta “on line” delle scommesse utilizzando la piattaforma di gioco “Raisebet24.com”. Con l’aggravante di aver dato un contributo alla commissione del reato quale gruppo criminale organizzato impegnato in attività criminali in più di uno Stato. 

LE INDAGINI

La complessa attività investigativa ha puntato sulla connessione tra soggetti della criminalità organizzata con il mondo convulso del gioco da banco e “on line”. Emergeva cosÌ una rete di agenzie presenti sul territorio che per la raccolta delle scommesse e dei giochi utilizzavano proprio i siti internet gestiti dal giro di Carmelo Rosario Raspante, 61 anni, e Francesco Catacchio, 40 anni. Tali siti erano in genere riferibili a soggetti di nazionalità estera, i quali svolgevano la funzione di prestanome per soggetti italiani. Le piattaforme di gioco utilizzavano come paravento concessioni/licenze per giochi e scommesse rilasciate prevalentemente a Malta, in Albania o a Curaçao, attraverso le quali comunque non avrebbero potuto operare in Italia. I siti con suffisso “.com”, infine, erano spesso “schermati” dall’utilizzo contestuale di servizi di gaming legali aventi suffisso “.it”. con ramificazioni a Malta, Germania, Montenegro e Polonia, le cui attività illecite eludevano la normativa di settore attraverso lo schermo di imprese (apparentemente in possesso dei requisiti richiesti per l’esercizio dell’attività all’estero, munite delle licenze previste dalla normativa di settore) operanti nel mercato dei giochi e scommesse a distanza e lo sviamento delle giocate verso server, funzionali alla raccolta informatica ed alla gestione delle stesse, dislocati in Stati esteri. In tal modo i profitti venivano sottratti alla tassazione italiana e successivamente reinvestiti per l’acquisizione di ulteriori imprese. Inoltre si aggiravano in tal modo le inibizioni dell’A.A.M.S., volando allegramente tra una pluralità di intestazioni fittizie, strumentali a nascondere le attività di riciclaggio, di ulteriori imprese rilevate o appositamente create per l’esercizio delle attività e l’accaparramento di altre licenze, in termini tali da ampliare la capacità di penetrazione del mercato. 

Era stata denominata “Raisebet24.com” la piattaforma on line non autorizzata a operare in Italia; la proprieta’ e’ risultata a una societa’ maltese. Raccolte scommesse per 32 milioni di euro, mentre la societa’ maltese, che in realta’ ha operato come stabile organizzazione sul territorio nazionale, ha evaso le imposte sui redditi per oltre 30 milioni di euro. Gli importi delle scommesse, raccolte dalle varie agenzie, e i proventi dell’evasione, complessivamente pari a oltre 62 milioni di euro, sono poi affluiti nei conti della societa’ maltese e, da li’, ulteriormente riciclati nell’acquisito di terreni, fabbricati, societa’ in Italia (Puglia ed Emilia-Romagna) e in Germania. I militari del nucleo Pef di Catania hanno sequestrato quasi 180 mila euro in contanti, occultati nel doppio fondo di un’autovettura.

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