Maddalusa Beach, Riesame conferma sequestro di chiosco e terreno
Dopo la convalida dello scorso 5 luglio arriva la conferma del provvedimento anche in sede di Riesame
Il tribunale del Riesame di Agrigento, presieduto dal giudice Alfonso Malato, ha confermato il sequestro preventivo dello stabilimento balneare Maddalusa Lounge Beach rigettando il ricorso avanzato dalla difesa dei due indagati – Carmelo Burgio, titolare del chiosco, e la zia Alfonsina Di Rosa, proprietaria del terreno – che ne chiedevano l’annullamento. Dopo la convalida dello scorso 5 luglio, disposta dal gip Giuseppe Miceli, arriva la conferma del provvedimento anche in sede di Riesame.
Due, in particolare, i sequestri effettuati il 28 e 30 giugno scorsi dalla polizia giudiziaria: l’intera struttura ricettiva e un’area di circa 900 mq costituita da uno sbancamento e in terrazzamento illecito. Le ipotesi di reato contestate dalla Procura di Agrigento, guidata dal facente funzioni Salvatore Vella, sono costruzione abusiva su area vincolata, violazione del Codice dei beni culturali e del paesaggio e occupazione abusiva di demanio marittimo. L’inchiesta, scaturita da una denuncia presentata da Legambiente Circolo Rabat nel maggio 2021, ipotizza gravi reati urbanistici, paesistici e demaniali.
Nelle scorse ore la Procura di Agrigento ha dato il via libera al proprietario della struttura ricettiva a rimuovere gli abusi edilizi in seguito al pagamento di una cauzione di 2 mila euro alla cassa delle ammende: si tratta di banconi, erba sintetica, pedane, bancone bar, vetrine frigo, lavabi, piani di lavoro, pedane di legno per l’accesso al mare, scale di legno per accedere all’arenile, rimorchio per somministrare alimenti. Se questi primi lavori verranno eseguiti a regola d’arte verrà restituita la cauzione di 2 mila euro. In caso contrario verranno ricollocati i sigilli.





