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Operaio morto nel crollo della palazzina a Torre di Gaffe: ingegnere condannato in Appello

La Corte d’Appello di Palermo ha condannato ad un anno di reclusione l’ingegnere Vincenzo Marchese Ragona, direttore dei lavori di ristrutturazione di un palazzo di cinque piani e diciassette appartamenti, a Torre di Gaffe, crollato improvvisamente nel settembre 2006 causando la morte di un operaio 33enne di origini rumene, Mircea Spiridon. I giudici hanno confermato […]

Pubblicato 5 anni fa

La Corte d’Appello di Palermo ha condannato ad un anno di reclusione l’ingegnere Vincenzo Marchese Ragona, direttore dei lavori di ristrutturazione di un palazzo di cinque piani e diciassette appartamenti, a Torre di Gaffe, crollato improvvisamente nel settembre 2006 causando la morte di un operaio 33enne di origini rumene, Mircea Spiridon.

I giudici hanno confermato di fatto la sentenza di primo grado del Tribunale di Agrigento che, però, era stata annullata con rinvio dalla Cassazione. Per il titolare dell’impresa, invece, arrivò una condanna a 2 anni e 3 mesi di reclusione.

La vicenda, come detto, risale al settembre 2006. A dire il vero la palazzina in oggetto, costruita negli anni 70 e solamente in modo parziale sanata nel tempo, era divenuta nota due anni prima quando gli agenti del commissariato di Licata arrestarono l’allora latitante Rosario Scerra. Due anni più tardi un altro evento sconvolse quella porzione di terra tra Palma di Montechiaro e Licata. 

Mircea Spiridon lavorava in nero nel cantiere. Quando la palazzina crollò rimase letteralmente schiacciato da un muro di cemento e da resti di carrozzeria di un’automobile. Ma non morì. Si pensò al miracolo quando la Protezione Civile, dopo ore di ricerca, riuscì a trovarlo ed estrarlo (seppur amputandogli entrambi i piedi) e ricoverarlo d’urgenza all’ospedale S.Elia di Caltanissetta. Poco dopo, per la grave emorragia, il 33enne morì. 

Oggi il verdetto della Corte d’Appello. La famiglia dell’operaio si è costituita parte civile, rappresentata dall’avvocato Calogero Meli; L’ingegnere, invece, è difeso dagli avvocati Salvatore Pennica ed Enrico Quattrocchi.

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