Agrigento

Processo antidroga “Lampedusa”: chieste 11 condanne

Sono undici le richieste di condanna, illustrate oggi con la requisitoria, del pm della Direzione distrettuale antimafia Francesco nel processo denominato “Lampedusa”, che coinvolto a vario titolo 15 persone nell’operazione antidroga “Lampedusa” – eseguita dalla Squadra Mobile di Palermo nel novembre di un anno fa– che ipotizza un vasto traffico di sostanze stupefacenti che dal […]

Pubblicato 4 anni fa

Sono undici
le richieste di condanna, illustrate oggi con la requisitoria, del pm della Direzione
distrettuale antimafia Francesco nel processo denominato “Lampedusa”, che
coinvolto
a vario titolo 15 persone nell’operazione antidroga “Lampedusa” – eseguita
dalla Squadra Mobile di Palermo nel novembre di un anno fa– che ipotizza un
vasto traffico di sostanze stupefacenti che dal cuore della Calabria giungeva
fino alle piazze di spaccio delle province siciliane.

Davanti al
Gup del Tribunale di Palermo Rosario Di Gioia, sono comparsi (tra parentesi lòe
richieste di condanna riguardanti gli imputati che hanno scelto il rito
abbreviato) Giuseppe Bronte, 24 anni di Palermo; Salvatore
Bronte, 51 anni di Palermo; Salvatore Capraro, 30 anni di Agrigento (richiesta
9 anni); Angelo Cardella, 47 anni di Porto Empedocle; Gianluca Gambino, 23 anni
di Palermo (4 anni); Andrea Giambanco, 54 anni di Carini (7 anni); Davide
Grisafi, 25 anni di Palermo; Ivan La Spisa, 32 anni di Palermo (6 anni); Davide
Licata, 33 anni di Racalmuto (7 anni e 4 mesi); Iman Maazani, 22 anni di
Agrigento (5 anni e 4 mesi); Francesco Portanova, 35 anni di Palermo (9 anni);
Emanuele Rizzo, 34 anni di Palermo(8 anni); Gaetano Rizzo, 32 anni di Palermo (10
anni); Domenico Stilo, 31 anni di Porto Melito (6 anni); Calogero Vignera, 36
anni di Agrigento (5 anni e 4 mesi).

Le
accuse, a vario titolo, sono associazione a delinquere finalizzata allo spaccio
di sostanze stupefacenti. Nell’operazione sono rimasti coinvolti anche quattro
agrigentini.

di
Palermo, prendono il via nel 2016 e si protrae fino al dicembre dello scorso
anno: secondo gli inquirenti ci sarebbe stata una vera e propria associazione a
delinquere dedita al traffico e spaccio di sostanze stupefacenti del tipo
cocaina, hashish e marijuana reperite, tra l’altro, in territorio calabrese e
destinate poi ad essere smerciate presso il mercato palermitano,
agrigentino  e dell’isola di Lampedusa.
Promotori dell’associazione sarebbero Salvatore e Giuseppe Bronte, cugini
palermitani di 49 e 24 anni, che si sarebbero occupati dell’acquisto dello
stupefacenti dal calabrese Domenico Stilo; accanto al duo Bronte ci sarebbe
stato anche Gaetano Rizzo, 31enne del rione “Villaggio Santa Rosalia”: il
compito di quest’ultimo sarebbe stato quello di organizzare i viaggi e i
trasporti della droga e mantenere i contatti con gli agrigentini Davide Licata
e Salvatore Capraro. Quest’ultimo, da giugno a settembre 2016, avrebbe
effettuato diversi viaggio tramite motonave che parte da Porto Empedocle
andando a rifornire anche Lampedusa.  Tra
gli acquirenti di stupefacente sul mercato agrigentino, oltre a Davide
Licata  e Salvatore Capraro,
emergeva  Angelo Cardella, il quale
riceveva lo stupefacente anche da Ivan La Spisa, parente di Gaetano Rizzo.

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