Agrigento

Russiagate: Procura Agrigento indaga su Mifsud, Gdf sequestra carte all’università

Ripetuti viaggi in Russia. E poi Malta, Usa, Inghilterra, e anche Libia, Libano e Bulgaria, quasi sempre accompagnato “da sconosciute giovani donne dell’Est”, ma anche telefoni Blackberry, almeno cinque, comprati e poi spariti nel nulla, bollette telefoniche stratosferiche, anche da 4 mila euro al mese, per telefonate fatte prevalentemente in Russia e anche in altri […]

Pubblicato 4 anni fa

Ripetuti
viaggi in Russia. E poi Malta, Usa, Inghilterra, e anche Libia, Libano e
Bulgaria, quasi sempre accompagnato “da sconosciute giovani donne
dell’Est”, ma anche telefoni Blackberry, almeno cinque, comprati e poi
spariti nel nulla, bollette telefoniche stratosferiche, anche da 4 mila euro al
mese, per telefonate fatte prevalentemente in Russia e anche in altri paesi
dell’Est.

Il tutto con i soldi del Consorzio universitario di Agrigento. Il mistero su Joseph Mifsud, elemento chiave della contro-inchiesta voluta da Donald Trump sul Russiagate di cui si sono perse le tracce dalla fine di ottobre del 2017, si infittisce sempre di più e arriva fino all’Università di Agrigento che lo stesso Mifsud ha presieduto per tre anni, dal 2009 al 2012.

Le
‘spese pazze’ di Mifsud, che ammonterebbero a oltre 100 mila euro, c’è chi dice
anche “200 mila euro” sono adesso finite, come apprende l’Adnkronos
(e come aveva anticipato con una intera pagina La Sicilia dell’1 novembre
scorso), in un esposto in Procura. La denuncia è stata presentata nei giorni
scorsi dal Presidente facente funzione del Consorzio Giovanni Di Maida che ha
scoperto il ‘buco’. La Procura di Agrigento indaga per truffa e abuso d’ufficio
sul misterioso docente maltese di cui non si hanno più notizie da due anni.
Sarebbe stato lui nel marzo del 2016 ad avvicinare George Papadopulos, consigliere
della campagna elettorale di Donald Trump, offrendogli ”migliaia” di email
rubate dai russi a Hillary Clinton. Mifsud era stato nominato presidente del
Consorzio universitario di Agrigento nel 2009 su indicazione dell’allora presidente
della Provincia Eugenio D’Orsi. L’accademico, di recente, è stato anche
condannato dalla Corte dei Conti di Palermo a risarcire un danno erariale alla
provincia di Agrigento. Mifsud è sparito dopo che nell’ottobre del 2017 gli
investigatori usa dell’epoca resero noto il suo coinvolgimento nel Russiagate.
Non si trova né nel suo appartamento a Roma, né presso il suo ex campus alla
Link University, né a Londra. Il Comitato nazionale democratico che ha citato
in giudizio anche Mifsud in merito all’hackeraggio di migliaia di email nel
2016 ha detto che il professore ”è scomparso o forse morto”.

Sicuramente,
nel maggio del 2018 Mifsud ha trascorso tre giorni nello studio di Zurigo del
suo avvocato, Stephan Roh, durante i quali ha rilasciato una lunga deposizione.
L’audio è stato consegnato da Roh al procuratore Usa John Durham, che sta
indagando sulla genesi del Russiagate. In una porzione di trascrizione di
quell’audio, ottenuta dall’Adnkronos, il professore maltese lascerebbe
intendere di essere stato costretto a nascondersi, contrariamente alla sua volontà.
In mano al procuratore Durham è anche la registrazione fatta recapitare nelle
scorse settimane all’Adnkronos, nella quale una voce che sostiene di essere
“Joseph Mifsud” nega invece di essere stato costretto da qualcuno a
nascondersi e di non essere mai stato un “infiltrato” o di avere
avuto rapporti con “servizi segreti”.

Nessuna
autorità, ufficialmente, ha confermato che quella sul nastro sia effettivamente
la voce del professore maltese. Un personaggio “strano” come viene
definito dai docenti dell’Università di Agrigento dove ha lavorato fino al
2012. “Ma, soprattutto, ha lasciato un buco enorme nelle casse del
Consorzio e ha creato danni anche all’organizzazione didattica”, si sfoga
Giovanni Di Maida con l’Adnkronos. Che parla di un “deficit finanziario da
1,5 milioni di euro”. Mentre le spese ‘pazze’ contestate al supererebbero
i “100 mila euro, forse 200 mila euro”.

E’ un
fiume in piena, il presidente del Cda del Consorzio. E’ stato lui a presentare
l’esposto alla Guardia d Finanza che ieri ha sequestrato centinaia di carte
sulle spese ‘pazze’ sostenute da Mifsud mentre era a capo dell’università.
Documenti, bollette telefoniche, biglietti aerei, bolle di acquisto di telefoni
cellulari e molto altro. “Andando a controllare le carte sulle spese affrontate
da Mifsud mentre era ad Agrigento – racconta il presidente del Cda Di Maida –
ci siamo accorti che erano state sostenute spese assurde. A partire dalla
bollette telefoniche”. E mostra decine di bollette Wind, dal 2010 al 2011,
che ammontano a svariate migliaia di euro. Nell’ottobre 2010, come ha potuto
visionare l’Adnkronos, la bolletta ammonta a 3.143 euro, nel marzo 2011
raggiunge quota 4.204 euro, nel novembre dello stessi anno è di 3.111 euro.
“Tutte telefonate fatte a paesi esteri che non hanno nulla a che vedere
con l’università – dice Di Maida – Ma soprattutto in Russia, con cui questo
ateneo non ha alcun legame. Così come le telefonate fatte in Libia, in Siria o
in Libano”.

“Noi
abbiamo pensato che fossero stati avviati dei contatti o delle partnership con
le università di quei paesi, ma non è avvenuto niente di tutto ciò. E’ davvero
incredibile”, dice Di Maida. Poi c’è il mistero dei Blackberry. Cinque
cellulari acquistati sempre con i soldi dell’Università e che poi sono spariti.
“Man mano che li usava poi sparivano”, dice Di Maida. E la Procura di
Agrigento, che non vuole commentare l’inchiesta, sta cercando di capire che
fine avessero fatto quei telefoni. Ma, soprattutto, l’uso che se ne faceva.

Le
cronache giornalistiche delle scorse settimane hanno riferito che in mano al
procuratore Usa Durham ci sarebbero due BlackBerry appartenuti a Mifsud, dotati
di sim britanniche. Poi c’erano le spese ‘anomale’, come le definisce Di Maida.
“C’è un acquisto fatto in un negozio di intimo – dice – e un altro in un
negozio di giocattoli. Sempre con la carta di credito dell’Università”. E
poi i numerosi biglietti aerei, anche con “signore dell’Est” che
“nulla c’entravano con l’università”. “E quando è stato chiesto
al professor Mifsud perché avesse la necessità di farsi accompagnare da queste
donne rispondeva che erano ‘assistenti’. Strano, nessuno le ha mai viste queste
assistenti…”. Non solo. Non c’è una sola relazione che accompagnasse i
viaggi misteriosi fatti da Mifsud in quegli anni in paesi come la Siria o la
Russia o il Libano, o l’Inghilterra o gli Stati Uniti. Niente. Nemmeno una. Mentre
il presidente del Consorzio universitario non ha mai speso un euro di
telefonate “perché – spiega – uso il mio telefono personale e non chiamo
la Russia o in Siria… né vado in quei paesi a spese dell’università”.
Poi, dalle carte che l’Adnkronos ha visionato risulta anche una interlocuzione
tra Mifsud e la Link University di Roma. Nella lettera Mifsud si dice
disponibile ad ospitare dei master ad Agrigento con studenti provenienti dalla
Link.

Dopo
l’arrivo di Di Maida le cose cambiano al Consorzio. “Abbiamo trovato quel
buco enorme dice – e quindi ci siamo dovuti rimboccare le maniche. Noi per
primi, del Cda, abbiamo rinunciato alle nostre indennità, cercando di rimettere
i conti in sesto, almeno un po’”.

Mifsud
aveva anche eliminato le borse di studio per gli studenti meritevoli.
“Ricordo che c’era un padre disperato perché nonostante la figlia fosse
una studentessa modello, non riusciva a farle frequentare l’università perché
non c’era più la borsa di studio, io ero mortificato, Il minimo che potessimo
fare era eliminare le nostre indennità, con qualche sacrificio per le nostre
famiglie”. Sono 1.300 gli studenti del Consorzio e una ottantina i
docenti. “Adesso la situazione finanziaria si è sistemata – dice Di Maida
orgoglioso – ma solo dopo tanti sforzi. Mifsud ha creato un danno enorme al
nostro Consorzio”. Da quanto si apprende il professore maltese era anche
‘assenteista’, perché “non c’era quasi mai”, dice un docente che ha
lavorato con lui in quel periodo. E se “c’era andava in trasferta per qualche
recondito motivo”. Ma allora perché Mifsud raggiungeva spesso quei paesi
che non avevano alcun rapporto con l’università? Come la Russia o la Libia, o
ancora la Siria.

Il
mistero Mifsud si infittisce.

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