Giudiziaria

Inchiesta sulla Scala dei Turchi, disposto incidente probatorio

"La Scala dei Turchi deve essere un bene pubblico e non privato” aveva dichiarato il procuratore Patronaggio

Pubblicato 3 anni fa

Il gip del Tribunale di Agrigento ha disposto l’incidente probatorio, accogliendo la richiesta della Procura guidata da Luigi Patronaggio, nell’ambito dell’inchiesta che ha portato al sequestro della Scala dei Turchi e l’iscrizione nel registro degli indagati di Ferdinando Sciabbarrà. Quest’ultimo, che risulterebbe essere proprietario di una porzione della famosa marna, è accusato di occupazione di suolo pubblico e per danneggiamento al patrimonio archeologico, storico e artistico nazionale.

La perizia

Il gip ha disposto, dunque, che venga eseguita una perizia in maniera tale “accertare e descrivere lo stato dei luoghi, attraverso rilievi fotografici, topografici ed aerofotogrammetrici” e accertare “l’autenticità e la veridicità dei documenti esibiti dall’indagato al fine di reclamare la proprietà privata”.

L’inchiesta

Il sequestro della Scala dei Turchi è stato eseguito lo scorso febbraio dai militari della Capitaneria di Porto. Nei mesi scorsi si era parlato di un presunto accordo tra Sciabarrà e il Comune di Realmonte, ma poi non si andò avanti. L’indagine della Procura di Agrigento era stata aperta nei mesi scorsi, a carico di ignoti, per inosservanza delle norme a tutela dei beni artistici, culturali ed ambientali sulla situazione nella Scala dei Turchi. Da mesi si registrano cedimenti dal costone di marna bianca. La Capitaneria di porto di Porto Empedocle, che ha ricevuto la delega da parte della Procura, ha sentito in questi mesi decine di persone.Le frane sulla marna bianca alla Scala dei Turchi di Agrigento, potrebbero esporre i visitatori “a un concreto pericolo di vita”. Ecco perché la Procura di Agrigento ha sequestrato la Scala dei Turchi e iscritto nel registro degli indagati il presunto proprietario, Ferdinando Sciabbarrà. “Ricorre l’urgente necessità di sottrarre la Scala dei Turchi alla libera disponibilità” dell’indagato “affinché cessino le conseguenze della sua occupazione illegittima, sine titulo, di un bene intrinsecamente destinato alla pubblica regolare fruizione”.

Le parole del Procuratore di Agrigento

“La Scala dei Turchi deve essere un bene pubblico e non privato” aveva dichiarato a margine della conferenza stampa lo scorso febbraio il capo della procura agrigentina, Luigi Patronaggio. 

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