Giudiziaria

Licata, inchieste “Assedio” ed “Halycon”: interrogato Semprevivo

Raimondo Semprevivo, uno dei personaggi di spicco delle inchieste “Assedio” e “Halycon” che la scorsa estate hanno fatto luce su intrecci pericolosi tra mafia, politica e massoneria a Licata, è stato interrogato stamani dai pubblici ministeri della Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo (Calogero Ferrara e Camilleri) che hanno così accolto la richiesta avanzata dai suoi […]

Pubblicato 4 anni fa

Raimondo
Semprevivo, uno dei personaggi di spicco delle inchieste “Assedio” e “Halycon”
che la scorsa estate hanno fatto luce su intrecci pericolosi tra mafia,
politica e massoneria a Licata, è stato interrogato stamani dai pubblici
ministeri della Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo (Calogero Ferrara e
Camilleri) che hanno così accolto la richiesta avanzata dai suoi difensori, gli
avvocati Angela Porcello e Giovanni Castronovo che rappresentano Semprevivo.

In due
ore di interrogatorio Semprevivo ha risposto a tutte le domande spiegando ai
pubblici ministeri il rapporto reale esistente con il boss Angelo Occhipinti ossia
non quello di suo uomo di fiducia per delinquere bensì per motivi, da trent’anni,
di strettissima parentela: il suocero (e per tale ragione lo chiamava persino
papà).

Semprevivo
ha anche risposto relativamente alle vicende che lo hanno visto indagato ed in
particolare ai rapporti intrattenuti con gli altri coindagati e sull’estorsione
patita dall’imprenditore Ruvio.

Semprevivo
è stato, come si diceva, coinvolto in entrambe le inchieste: prima in quella
“Assedio”, considerato l’uomo di fiducia del boss Angelo Occhipinti e per
questo finito in carcere; poco dopo anche nell’altra inchiesta, condotta dai
carabinieri del Ros e della Compagnia di Licata, denominata “Halycon” dove ad
emergere è stata la figura del boss Lauria, alias “il professore”.

Nelle
scorse settimane la chiusura delle indagini di entrambe le inchieste che sono
state unificate in un unico filone.

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