Giudiziaria

Minacce al procuratore aggiunto Salvatore Vella, condannato anarchico 

L’imputato ha inviato ben tre lettere dal carcere con cui comunicava al magistrato l’intenzione di organizzare un attentato contro lui

Pubblicato 2 anni fa

Il giudice monocratico del tribunale di Caltanissetta Nicoletta Frasca ha disposto la condanna a nove mesi di reclusione nei confronti di Mauro Rossetti Busa, di Lucca, 65 anni, per aver minacciato il procuratore aggiunto di Agrigento Salvatore Vella. L’imputato ha inviato ben tre lettere dal carcere con cui comunicava al magistrato l’intenzione di organizzare un attentato contro lui e altri colleghi che sarebbero “saltati in aria”. Rossetti Busa, che sta scontando una condanna a 7 anni, 9 mesi e 10 giorni di carcere per un assalto incendiario a un distributore dell’Eni e alla sede di Casapound a Firenze, era stato messo sotto inchiesta dal pm per un danneggiamento in carcere.

E cosi’, secondo la ricostruzione dei fatti, gli aveva inviato una prima lettera dai contenuti intimidatori. “Le mie capacita’ vanno molto piu’ avanti, cioe’ se solo volessi posso anche arrivare a gambizzare, e dove non posso ho la capacita’ di associarmi con qualsiasi gruppo antagonista. Quindi, con voi appartenenti di questo Stato, o istituzioni non vi riconosco, quindi vi dico subito di mantenere le distanze senno’ mi porterete di arrecarvi seri problemi e rivendico quanto ho dichiarato”: e’ questo il contenuto di una missiva fatta recapitare il 14 maggio del 2021. Rossetti Busa, peraltro, oltre ad avere collezionato denunce e arresti in serie in Toscana e condanne per danneggiamenti e assalti anarchici, nel marzo del 2004 minaccio’ un pm in aula: “Ti mando un pacco-bomba, la prossima sara’ per te e per questi sbirri”, disse alludendo all’invio, il giorno precedente, di una busta esplosiva al sindaco di Firenze.

Dopo la prima lettera, secondo l’accusa, ne avrebbe inviate altre tre con cui alzava decisamente il tiro. Nella prima si rammaricava per non essere stato preso troppo sul serio e annunciava di volere colpire ma non “con la solita bottiglia molotov” ma “facendo saltare in aria” lo stesso Vella e “altri colleghi della Toscana”. E poi ancora aveva inviato una seconda lettera annunciando di avere organizzato un attentato contro una struttura statale precisando che non avrebbe potuto farlo personalmente in quanto detenuto ma che lo avrebbe fatto organizzare da altri con l’uso di esplosivo in modo da creare un clima di tensione. Nella terza lettera, aggiungendo che il procuratore Vella faceva parte di una “costituzione statale di mer…”, ribadiva che l’avrebbe fatto saltare in aria.

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