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I clienti di Avrenos di Georges Simenon

di Letizia Bilella

Pubblicato 1 anno fa

“Fu per lei una notte strana, una notte che si sarebbe potuta definire alla rovescia, perché questa volta la ragazza aveva visto fuori dai cabaret gli uomini che un tempo era abituata a incontrare solo ai tavoli”

Una città, Istanbul, ancora avvolta agli inizi degli anni ’30, da un’aura di eccitante depravazione. Una giovane donna, Nouchi candidamente perversa, crudele e capace di sedurre chiunque senza mai concedersi a nessuno. Un uomo non più giovanissimo, elegante ma squattrinato che una sera si è lasciato irretire nel night-club dove Nouchi lavorava come entraineuse, e che lei manovra a suo piacimento.

Un gruppo di sfaccendati-artisti, giornalisti, nobili decaduti e viceversa (o pseudo tali), che si ritrovano nel ristorante di Avrenos passando le notti a bere raki e a fumare hashish.

Bernard de Jonsac, notabile francese che conduce un’esistenza confortevole grazie alle rendite terriere ereditate dalla sua famiglia, incontra una notte in un locale la giovane Nouchi scappata alla miseria e ad una vita incolore e faticosa facendo l’entraineuse. Invaghitosi della fredda e crudele ragazza la porta con se ad Istanbul, dove conducono una platonica quanto movimentata esistenza, nutrita da un ampio giro di facoltose amicizie che frequentano il ristorante di Avrenos.

Tra questa gente, ad una festa, Bernard incontra la timida Leila con  cui instaurerà una cordiale frequentazione. Il suo carattere vizioso e vigliacco, a lungo gestito con fermezza da Nouchi, prenderà il sopravvento innescando la tragedia. Sarà sempre Nouchi a salvarlo dalla rovina.

Una soggezione psicologica che spesso si ritrova nella vita reale e nei rapporti fra un uomo timido e per bene ed una donna sbarazzina, libera e sicura del fatto suo.

Simenon conduce il lettore – alla fine del romanzo – a riflettere, utilizzando queste pagine come “strumento di difesa” nella vita di tutti i giorni.

I personaggi appartengono ad un ceto medio, che trova la sua ragione di vita nel passare le giornate bevendo e fumando, lasciandosi sopravvivere. Viene descritto il contrasto tra l’atteggiamento provocatorio di Nouchi nei confronti dei suoi pretendenti e la dolcezza dell’amore di Bernard che si ritrova a subire tale situazione accontentandosi di un matrimonio di facciata.

Scenario meraviglioso, Istanbul fatta di gente e luoghi, l’asiatica e l’europea e il loro fascino. Attraversando le vie più eleganti sullo sfondo di minareti e moschee, specchiandosi nelle acque scure del Bosforo.

Luoghi e personaggi che vengono caratterizzati in un susseguirsi di immagini pagina dopo pagina. Ambientazioni esotiche e un interesse per la borghesia corrotta diventano i tratti distintivi di una narrazione che rivela una profondità di analisi fuori dal comune.

Pagine meravigliose che tengono il lettore piacevolmente incollato alle pagine.

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