Agrigento

Cessione del credito d’imposta, l’Anepa:“e’ una vera beffa”

Gli imprenditori edili sono sul piede di guerra dopo l’inserimento, nel decreto sostegni ter, di un articolo che modifica la procedura di cessione del credito d’imposta. In pratica il credito d’imposta che prima costituiva il “cassetto” con il quale gli imprenditori pagavano i fornitori, i lavoratori e anche le spese viene bloccato a un solo […]

Pubblicato 2 anni fa

Gli imprenditori edili sono sul piede di guerra dopo l’inserimento, nel decreto sostegni ter, di un articolo che modifica la procedura di cessione del credito d’imposta. In pratica il credito d’imposta che prima costituiva il “cassetto” con il quale gli imprenditori pagavano i fornitori, i lavoratori e anche le spese viene bloccato a un solo destinatario. Questo fa si che gli imprenditori sono costretti ad anticipare grosse somme per il personale o per le forniture, senza avere nessuna possibilità di recuperare quanto maturato. Così nei prossimi giorni si prevedono il blocco di molti cantieri avviati e il conseguente licenziamento del personale. A dare i particolari della situazione alla stampa questa mattina è stato il presidente di Anaepa, l’associazione dei lavoratori edili di Confartigianato Giovanni Graceffa.
“E’ una vera beffa. Da un lato il Governo sostiene di mantenere il bonus del 110 percento, dall’altro blocca le possibilità di operare sul credito d’imposta maturato. Noi come Anaepa-Confartigiani abbiamo scritto una lettera al presidente Draghi a modificare l’art. 28. Allo stesso tempo abbiamo scritto una lettera a tutta la deputazione agrigentina sia regionale che nazionale affinché intervengano con i loro partiti a far modificare l’articolo del Decreto prima che venga convertito in legge. In ogni caso la prossima settimana organizzeremo un sit in davanti alla Prefettura per chiedere al prefetto Cocciufa di girare la nostra richiesta al Governo. Nella nostra provincia ci sono oltre 170 aziende edili associate a cui si aggiungono impiantisti termoidraulici e quelle dell’indotto che verrebbero penalizzati pesantemente e rischiano il tracollo con conseguenze occupazionali e sull’economia del territorio”.

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