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Specializzati in truffe online, denunciate 7 persone

Le truffe sarebbero state messe in atto anche ad Agrigento

Pubblicato 3 anni fa

I carabinieri di San Polo d’Enza, nel Reggiano, hanno denunciato alla Procura sette persone ritenute appartenenti alla ‘bande dei Castelli Romani’ specializzata in truffe online e riciclaggio.

Gli indagati – di eta’ compresa tra i 19 e i 51 anni, tutti abitanti tra i Comuni di Velletri, Ciampino, Genzano e Castel Gandolfo – sono accusati a vario titolo di truffa aggravata in concorso, riciclaggio indebito di carte elettroniche. In meno di un mese avrebbero messo a segno diversi colpi per un totale di 40.000 euro e parte dei soldi sarebbero stati riciclati in un ristorante romano che nonostante il lockdown fatturava decine di migliaia di euro. L’indagine e’ scattata a inizio anno quando un reggiano residente a Canossa si e’ presentato in caserma per denunciare un raggiro per la compravendita di un’auto: ha raccontato di aver chiesto una caparra di 250 euro che pero’ gli sono stati prelevati dal suo stesso conto corrente. L’escamotage era consolidato: i presunti truffatori contattavano coloro che pubblicavano annunci di vendita online e si rendevano disponibili a pagare subito. L’unica richiesta avanzata era relativa al metodo di pagamento concordato con la modalita’ della ricarica del conto attraverso una postazione Atm. Ma quando si trovavano allo sportello bancomat, anziche’ trovarsi accreditate le caparre richieste, si vedevano svuotare i conti. Stando a quanto ricostruito dagli inquirenti, le somme venivano poi trasferite a carte prepagate “madri” e poi riciclati attraverso la ricarica di altre carte prepagate intestate ai vari componenti. Tra novembre e dicembre 2020 sono state accertate una trentina di raggiri messi a segno dalla banda per circa 40.000 euro, di cui la meta’ riciclati grazie alla compiacenza di un ristoratore dei Castelli Romani a cui avvenivano pagamenti fittizi nonostante le chiusure per la pandemia.

I carabinieri reggiani grazie alle indagini hanno scoperto un 26enne di Velletri, risalendo poi ad altre sei persone. Le truffe, oltre a Reggio Emilia, sarebbero state messe in atto a Parma, Modena, Potenza, Lecce, Sondrio, Padova, Pistoia, Firenze, Viterbo, Frosinone, Roma, Pordenone, Pesaro, Latina, Udine, Livorno, Enna, Agrigento, Torino, Genova, Cagliari Napoli, Bergamo, Treviso e Bolzano.

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