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Cinque bare arrivate a Porto Empedocle, quattro sono di bambini morti in mare

Ancora vittime del mare, ancora scene strazianti all'arrivo delle bare: tra loro anche due gemelline di appena venti giorni

Pubblicato 3 anni fa

Foto di Sandro Catanese, testo di Irene Milisenda

Cinque vittime del mare tra cui quattro bambini. Sono cinque le bare arrivate nel tardo pomeriggio a Porto Empedocle. Quattro di queste sono bianche e sono di due gemelline di venti giorni morte per ipotermia durante la traversata e dei bambini di 2 anni e di 10 mesi uccisi dall’incendio divampato sul barchino durante la traversata. Assieme ai piccoli feretri anche quello di una donna.

Si rivivi ancora una volta, al molo di Porto Empedocle, la straziante scena dell’arrivo delle bare dei migranti deceduti durante traversate in mare. 

Ad accogliere i feretri, in rigoroso silenzio e omaggiandoli con dei fiori, le più alte cariche istituzionali della provincia di Agrigento: il Prefetto Maria Rita Cocciufa, il Questore Rosa Maria Iraci, il vice comandante dei carabinieri, Vincenzo Bulla, il comandante della Guardia di Finanza, Rocco Lopane e il comandante della Capitaneria di Porto, Antonio Ventriglia. Insieme a loro anche i sindaci dell’agrigentino, alcuni dei quali ospiteranno le salme nei cimiteri comunali. Tre (tra cui le due gemelline) verranno tumulate a Raffadali, una a Favara e un’altra a Joppolo Giancaxio. 

E’ straziante, è straziante tutto questo ha detto il prefetto di Agrigento Maria Rita Cocciufa – . Cercheremo, per quanto possibile, di aiutare i genitori dei due gemelline. In attesa che ottengano la protezione, verranno sistemati in una struttura di Agrigento che è vicina a Raffadali. Voglio ringraziare tutte le amministrazioni comunali per la disponibilità data alle sepolture, non è facile. I cimiteri sono pieni un po’ ovunque, ma tutti sono dal cuore grande in queste drammatiche circostanze”.

Sul molo del porto anche l’ex sindaco di Porto Empedocle e deputato nazionale del M5S, Ida Carmina. “Sono immagini che non volevo si ripetessero e invece eccoci di nuovo ad accogliere delle bare, e sopratutto delle piccole bare bianche. Non è accettabile, dice Carmina, come si spiega tutto questo? Le lacrime di queste madri è davvero terribile.Si parla di emergenza ma è un problema sociale, e non si può lasciare l’Italia da sola a gestire tutto questo, è un grande egoismo”.

Stiamo facendo solo il nostro dovere nei confronti di persone che cercavano una vita migliore e invece hanno trovato la morte. Raffadali, nel suo cimitero, ospiterà le due piccine di 20 giorni morte durante la traversata, ma anche una donna recuperata cadavere davanti a Lampedusa”. Lo ha detto il sindaco di Raffadali Silvio Cuffaro arrivando a Porto Empedocle. “Daremo, laddove possibile, anche conforto alla mamma, al papà e al fratellino delle gemelline – ha aggiunto Cuffaro -. Noi facciamo il possibile, ma l’Europa dov’è? Vengano fatti investimenti nelle loro terre per dare un futuro a queste persone che se devono scegliere fra morire di fame o rischiare durante il viaggio della speranza, rischiano appunto di tentare. Nessuno vuole abbandonare il proprio Paese. Basta, basta, basta – sbotta Cuffaro -. Siamo disponibili, ma siamo l’ultimo anello di una lunga catena. Ho ammirato Salvini quando, anni fa, ha detto che bisognava aiutarli nel loro Paese. Non ho visto niente però, partivano prima e partono ora, con tutte le tragedie che ne conseguono. Adesso, Salvini è di nuovo ministro. Cosa pensa di fare?”.

Con il cuore gonfio di tristezza – dice il sindaco di Favara Antonio Palumbo accogliamo ancora le salme di queste ennesime vittime del mare, questi figli, queste figlie, queste madri e questi padri, questi fratelli e queste sorelle morti alle porte dell’Europa. Smettiamola di fingere che siano tragedie imprevedibili, che siano un’eccezione. Smettiamola di piangerne la morte se, subito dopo, non agiamo concretamente, ognuno per le proprie responsabilità e competenze, per scongiurare futuri lutti. La politica nazionale abbia, soprattutto ora, il coraggio di non essere quantomeno ipocrita: queste morti sono l’unica conseguenza immaginabile dell’attuale gestione del fenomeno migratorio”.

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