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Porto Empedocle, 28 migranti positivi al Coronavirus sulla Moby Zazà

“Ventotto migranti positivi al Covid-19. Sono sulla nave in rada a Porto Empedocle, soluzione che con caparbietà abbiamo preteso il 12 aprile scorso dal governo centrale per evitare che si sviluppassero focolai sul territorio dell’Isola, senza poterli circoscrivere e controllare. Oggi si capisce meglio quella nostra richiesta. E chi ha vaneggiato accusandoci quasi di razzismo, […]

Pubblicato 4 anni fa

“Ventotto migranti positivi al Covid-19. Sono sulla nave in rada a Porto Empedocle, soluzione che con caparbietà abbiamo preteso il 12 aprile scorso dal governo centrale per evitare che si sviluppassero focolai sul territorio dell’Isola, senza poterli circoscrivere e controllare. Oggi si capisce meglio quella nostra richiesta. E chi ha vaneggiato accusandoci quasi di razzismo, oggi si renderà conto che avevamo ragione. Nelle prossime ore andranno adottati provvedimenti sanitari importanti al principio della precauzione. Voglio sperare che a nessuno venga in mente di non coinvolgere la Regione nelle scelte che dovranno essere assunte.” Lo ha dichiarato il presidente della Regione Nello Musumeci.

All’interno della nave destinata alla quarantena, che si trova in rada a Porto Empedocle, era stata prevista una sezione per i positivi. Subito dopo l’arrivo dell’esito dei tamponi, e’ stato deciso lo spostamento dei 28 contagiati nell’area isolata del mezzo. Al momento i positivi sono asintomatici o con sintomi del tutto lievi e non sono previste evacuazioni mediche, come avvenuto per altri due migranti uno dei quali, era risultato positivo. E’ atteso, invece, l’esito del tampone per il secondo migrante evacuato e ricoverato all’ospedale di Caltanissetta. La Croce Rossa, con il coordinamento della prefettura e delle autorita’ sanitarie, continua a monitorare la situazione. L’equipaggio di Sea Watch che ha salvato i 211 migranti in acque internazionali, invece, resta in isolamento all’interno della nave. Sulla nave erano gia’ in sorveglianza sanitaria altri 47 migranti di precedenti sbarchi a Lampedusa. Il gruppo di 47 si trova in un’area diversa rispetto a quella dove erano stati collocati i 210 dei 211 salvati dalla Sea Watch.

“Il clima nel mio paese è abbastanza surriscaldato, dichiara la Sindaca Ida Carmina. Siamo costantemente esposti a un pericolo, siamo in una situazione straordinaria e anche le misure da adottare lo devono essere”.

Le procedure adottate per i Migranti sbarcati dalla nave Sea Watch e accolti per la quarantena obbligatoria a bordo del traghetto Moby Zaza, ancorato nella rada di Porto Empedocle, garantiscono la piena tutela della sicurezza sanitaria del Paese. Fonti del Viminale precisano infatti che tutti i Migranti sono stati sottoposti fin dal loro arrivo alle procedure previste dalle linee guida sul sistema di isolamento protetto elaborate dalla direzione generale della prevenzione sanitaria del ministero della Salute. In particolare, per l’intero periodo di quarantena, sono state adottate misure di isolamento totale per i singoli, con la garanzia del mantenimento della distanza di sicurezza interpersonale sempre e comunque. I pazienti confermati e sospetti per il Covid-19 sono stati alloggiati in ponti isolati della nave: come previsto dalle linee guida, e’ stata istituita a bordo una “zona rossa” in cui il personale puo’ accedere unicamente con dispositivi di protezione individuali completi. Per tutti gli altri Migranti e’ attivo un servizio di “sorveglianza” che prevede uno screening individuale due volte al giorno per la ricerca di eventuali sintomi, con particolare attenzione a quelli respiratori. Al termine del periodo di quarantena obbligatoria, tutti i Migranti verranno sottoposti ad un ultimo accurato screening per garantire la piena tutela della salute pubblica al momento dello sbarco.

“Siamo coscienti di operare in un contesto pandemico e ci siamo preparati per mesi per sviluppare e adattare le relative procedure sanitarie, non possiamo pero’ sottrarci al dovere, che dovrebbe essere dei governi europei e non della societa’ civile, di soccorrere queste persone e portarle in salvo“, commenta la portavoce della Sea Watch Giorgia Linardi. “Il soccorso attraverso navi organizzate con personale medico e procedure idonee al passaggio di consegne alle autorita’ costituisce una garanzia di sicurezza rispetto agli arrivi incontrollati. Questa situazione – ha concluso – e’ stata finora gestita con la massima cautela e collaborazione da parte dell’equipaggio e delle autorita’”. La Sea-Watch ha informato le autorita’ dello stato di bandiera rispetto alla situazione. L’organizzazione chiede il supporto del governo tedesco in solidarieta’ con l’Italia.

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